• Genitori e figli

    Brif, bruf, braf. Sulla comunicazione

    Ho letto la storia Brif, Bruf, braf di Gianni Rodari e ho pensato alla comunicazione. Ma anche alla comprensione. Qualche mio pensiero. In questi giorni pensavo alla comunicazione. Potremmo dire che senza comunicazione non può esserci relazione. La comunicazione genera incontro, restituisce valore, produce informazione. Non è detto però che la comunicazione generi anche comprensione. Per giungere alla comprensione è necessario un passaggio ulteriore. Quello che Gianni Rodari racconta in questa storia che su chiama Brif, bruf, braf. “Due bambini, nella pace del cortile, giocavano a inventare una lingua speciale per poter parlare tra loro senza far capire nulla agli altri. “Brif braf”, disse il primo.“Braf brof” rispose il secondo.…

  • Sul sociale

    Gli Street Children di Kampala

    A Kampala ci sono numerosi ragazzini che vivono in strada senza genitori. Hanno dai 4 ai 17 anni e si sono allontanati da casa per diverse ragioni. Alcuni sono stati abbandonati, altri sono stati invitati ad andarsene per ragioni di povertà o sono scappati perché non sopportavano più le violenze domestiche…le loro storie sono varie ma il filo conduttore è che tutti loro vivono giorno e notte per strada. Uno di loro, che ha poi fondato un’associazione che lavora proprio con gli street children,  mi ha raccontato la sua storia. Quando aveva 10 anni suo padre si era risposato e lui non sopportava la nuova moglie del padre e i…

  • Senza categoria

    "Educazione Digitale"

    “Ti è mai capitato di parlare con qualcuno e avere la sensazione che non ti stia ascoltando perché concentrato sul suo smartphone? Di avvertire che le nuove generazioni parlino un linguaggio distante anni luce dal tuo? Di tranquillizzare il tuo bambino utilizzando un tablet? Di fronte ai numerosi e profondi cambiamenti che la rivoluzione digitale sta portando, il mondo degli adulti si divide solitamente tra chi è a favore delle nuove tecnologie e chi è contrario. Se si vuole essere educatori nel tempo digitale, però, bisogna trovare una strada nuova. Occorre diventare “educatori funamboli”, in grado cioè di accogliere l’innovazione tenendo sempre presenti gli aspetti irrinunciabili di una buona educazione”…