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La strada e il desiderio
L’amore tra un padre e un figlio lungo la strada. In una terra desolata in cui regnano morte e cenere. Ma quel padre lotta per tenere vivo il fuoco, per farlo crescere, per non farlo spegnere mai. Con tutti i suoi limiti e le sue paure, senza essere un supereroe, semplicemente testimoniando l’opportunità che la strada può offrire. E quel bambino lotta con suo padre, attraverso suo padre. Non resta in silenzio, esige che il padre non si privi mai del cibo per darlo a lui. Vuole stare dalla parte dei buoni e vigila affinché il padre non ceda alla tentazione di cercare una strada più semplice. La strada della…
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L’amore di un genitore è sempre sano? No
L’aspetto che più colpisce, in questa come in tante altre storie simili, è che l’amore di un genitore è sempre sincero, unico, incondizionato. Questo non significa però che sia anche sano. La mia lettura di Pastorale Americana di Philiph Roth. Tutto accade durante l’ultima cena. Quando i nodi vengono al pettine, quando in qualche modo la mascherata “americana” non tiene più e i soggetti pur continuando nella recita non sono più credibili. Tutti parlano, si confrontano su tematiche di ordine morale sentenziando sul giusto e sullo sbagliato. Recitano una parte, convinti di poter identificarsi con quel personaggio che stanno mettendo in scena. Sto parlando di Pastorale americana, immenso romanzo di…
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Lo Squalificato e i suoi sintomi
Ho letto questi tre volumi tutti d’un fiato. Me li ha consigliati un mio giovane paziente e dentro ho trovato la storia dello Squalificato con tutti i suoi sintomi. Una storia forte, sempre sul limite, molto interessante. Il mio primo manga. Non sapevo da che parte prenderlo, come entrarci dentro, come scorrere le parole e le immagini. All’inizio, lo ammetto, ho fatto un po’ di fatica. Seguire la storia leggendo all’incontrario, un groviglio di nomi che facevo fatica a ricordare (mio problema storico, lo devo ammettere), un passaggio non sempre logico da una vignetta all’altra. Ma poi mi ha preso e si è aperto un mondo. Lo squalificato è un…
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Rischiare il mare aperto
Gli adolescenti e il rischio. Quando è troppo? Quando invece fa parte di un normale, se pur rischioso, passaggio della vita. Il romanzo di Maylis de Kerangal ci porta dentro il loro mondo. E lo fa non senza farci provare un rischio. Respirano. Guardano davanti a loro il mare che si apre. Pronti a saltare, a sfidare la gravità, la paura, il mondo degli adulti, la vita. Un salto rischioso, certo, che non offre nessuna garanzia di successo. Ma non è forse questa una bellissima metafora della nostra vita? Gli adolescenti raccontati da Maylis de Kerangal in Corniche Kenedy sono allo stesso tempo immaturi e responsabili, spavaldi e timorosi, confusi…
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Holden Caulfield. L’adolescenza non scorre sempre liscia
L’adolescenza non scorre sempre liscia. Anzi. Lo sanno bene i genitori alle prese con i propri figli. Lo sanno bene gli adolescenti che vivono con estrema intensità questo periodo della vita. Un’altalena di emozioni, che si alternano con regolarità e restano ferme per qualche frammento di attimo. L’adolescenza non si fa prendere tanto facilmente, inutile girarci attorno. Anzi, potrei dire che sforzarsi di comprendere l’adolescente è un compito al limite dell’impossibile. Per questo il mondo degli adulti si sente così spesso frustrato di fronte all’intemperanza e alle contraddizione del giovane. Forse, a differenza di quanto si sente spesso dire, l’adulto non si dimentica mai di quell’altalena su chi è salito…
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È la parola che ci rende esseri umani
Le lettere dell’alfabeto il primo giorno di scuola. La nostra vita è fatta da parole e non è possibile farne a meno. È la parola che ci rende esseri umani! Il libro di Andrea Bajani ci porta dentro al mondo delle parole e ai suoi infiniti racconti. Il primo giorno di scuola, il maestro ha appoggiato sulla cattedra una scatola di legno. Poi ha sollevato il coperchio, ci ha guardato dentro, e una dopo l’altra ha cominciato a tirare fuori le lettere dell’alfabeto. Erano pezzi di legno colorati, ciascuno con una sua forma. Senza respirare, abbiamo lasciato i banchi e siamo scivolati verso di lui, come limature di ferro richiamate…
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Sul razzismo e sulla diseguaglianza economica
Diciamoci la verità. La meritocrazia è una bugia che ci raccontiamo per continuare a non prendere con serietà la diseguaglianza economica presente all’interno delle nostre società. E se non lavoriamo per affrontare il problema della diseguaglianza economica tra le persone, saremo sempre più razzisti e sovranisti. Ho letto che la vittoria ai campionati del mondo della Francia ha scatenato un po’ di razzismo sui social. C’è chi dice che ad aver vinto i mondiali è stata l’Africa e non la Francia. A parte il fatto che la vittoria “dell’Africa” sarebbe una notizia bellissima, ormai non mi stupisco più. Ho (quasi) smesso di arrabbiarmi leggendo i post di Salvini, Di Maio…
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L’amore di una madre
L’amore di una madre per il suo bambino rappresenta tutto quello che un bambino può desiderare di avere. Ma come si può amare senza soffocare? Come amare liberando l’amato dall’amore? “Si tratta, per il bambino, di includere se stesso nella relazione come l’oggetto dell’amore della madre. Si tratta per lui di cogliere che è lui stesso a portare il piacere alla madre. Una delle esperienze fondamentali del bambino è quella di sapere se la sua presenza comanda, anche per poco, quella presenza che gli è necessaria, se è lui a introdurre l’illuminazione che fa sì che tale presenza sia lì e lo circondi, se è lui a potarle un soddisfacimento…
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Amare è donare la vita a un figlio
Una breve riflessione sull’amore a partire dal seminario La relazione oggettuale di Lacan. Amare è donare ciò che non si ha, questo il dono più grande. Amare è donare la vita a un figlio. Donargli ciò che non si possiede. “Non c’è dono possibile più grande, segno d’amore più grande del dono di ciò che non si ha. […] Nel dono d’amore, qualcosa viene dato per niente e non può essere altro da niente. Ciò che costituisce il dono è il fatto che un soggetto dia qualcosa in modo gratuito, nella misura in cui dietro a quello che dà ci sia tutto ciò che gli manca, cioè che il soggetto…
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Come cura la psicoanalisi?
Da una riflessione con un collega è nata questa domanda: come cura la psicoanalisi? Soprattutto, c’è qualcosa di più incasinato della realtà umana? In questi giorni mi sono confrontato con un collega sul senso della psicoanalisi e, più nel dettaglio, su come dobbiamo intendere la cura. La clinica, ci dicevamo, richiede sempre di aspettare il tempo dell’Altro. Ma nella società attuale, frenetica, affamata di risposte e bulimica, questo tempo sembra sempre mancare. Per questo oggi assistiamo alla vittoria di tutte quelle teorie che propongono una risposta al problema, che sostengono di far risparmiare tempo, di essere subito efficaci nella lotta al sintomo (forse perché non hanno ben compreso che cosa…