Libri
Le persone non nascono tutte uguali. Perché manga e serie tv contribuiscono a definire l’identità dell’adolescente (2022) – Città Nuova

«Le persone non nascono tutte uguali. È una grande verità che scoprii a quattro anni. E fu la mia prima, e ultima, amara delusione». A pronunciare queste parole è Midoriya, il protagonista del manga My Hero Academia, un ragazzo che, nonostante la sventura di essere nato senza alcun potere in un
mondo di supereroi, diventa il più grande Hero di tutti i tempi.
La vicenda di Midoriya, come quella di altri personaggi raccontati in questo libro, ci immerge nel mondo degli adolescenti per aiutarci a comprenderne le crisi e le trasformazioni.
Rileggendo in chiave psicanalitica i manga e le serie TV più popolari tra i giovani, Alberto Rossetti delinea i processi attraverso cui si formano le identità delle nuove generazioni e ci racconta il modo in cui i prodotti culturali sanno elaborare temi cruciali per l’adolescenza come la diversità, il sesso, l’amicizia e l’ambiente.
Tutti a casa. Amici, scuola, famiglia:cosa ci ha insegnato il lockdown (2020)– Feltrinelli

“Valeria ha 12 anni e vive a Nembro, in provincia di Bergamo. Una notte di fine febbraio ha sentito le sirene dell’ambulanza fermarsi sotto la sua finestra. A Ragusa, Roberto e i suoi amici sono restati chiusi in casa per frenare i contagi. Poi c’è Viola, di Brescia, che in quei giorni ha cominciato a pubblicare su Instagram video in cui prepara dolci. E Simone, di Codogno, che nella zona rossa si sentiva un appestato.
Come hanno vissuto quei mesi di “arresti domiciliari” i ragazzi? Anche se non possiamo prevedere gli effetti di questo trauma, possiamo però ascoltare le loro storie, conoscere il modo in cui hanno vissuto la scuola, le relazioni tra di loro e quelle con gli insegnanti e i genitori. Possiamo accogliere le emozioni di questi mesi in cui i ragazzi hanno mostrato una grande capacità di adattamento e un forte senso di responsabilità.
Alberto Rossetti, psicoterapeuta, ha quindi intervistato ragazzi di diverse zone d’Italia, letto post sui social network e ascoltato podcast di adolescenti per raccogliere le storie del lockdown. Ci sono frammenti di vita che parlano della scuola, degli amici, della fidanzata o del fidanzato. Altri che raccontano sogni spezzati ma anche nuovi amori. L’autore analizza questo orizzonte emotivo e cerca tracce per il futuro, facendo emergere anche le straordinarie qualità che i ragazzi hanno messo in gioco e che certamente saranno utili strumenti per il loro domani”.
I giovani non sono una minaccia. Anche se fanno di tutto per sembrarlo (2019) – Prefazione di Paolo di Paolo

“I giovani sono scomodi, spesso irruenti, a volte irrispettosi. Vogliono l’impossibile, cercano di spingersi sempre un po’ oltre il limite. Soprattutto, i giovani riescono a mettere in scacco il discorso degli adulti con l’autenticità e la spregiudicatezza tipiche della loro età. I giovani non si nascondono di fronte alle contraddizioni del mondo. E una comunità, se vuole sopravvivere, ha bisogno di loro, della loro tensione a innovare. Ciononostante, ogni comunità vive la spinta al cambiamento propria della gioventù come una minaccia.
Tale contraddizione è l’oggetto di indagine di questo libro. L’autore ha raccolto le esperienze, le paure e le riflessioni di tante ragazze e e tanti ragazzi che ha incontrato durante lezioni e seminari tenuti in giro per l’Italia e le ha raccontate e analizzate in queste pagine.
Il risultato è il ritratto di una generazione che definisce se stessa, il proprio rapporto con la famiglia, la sessualità, la religione e la politica nella ricerca di un originale equilibrio tra vecchie categorie novecentesche e nuove tecnologi digitali. Perché l’adolescenza è, innanzitutto, accettazione della propria differenza, della propria singolarità, dell’autenticità che ci abita”.
Cyberbullismo (2018), con Simone Cosimi

“Il bullismo non è uno scherzo, un litigio sporadico, un’incomprensione. Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. E il cyberbullismo è qualcosa di più dell’evoluzione del bullismo. Sembrerebbe averne, in certe situazioni, invertito la vettorialità. In altre parole: a volte vengono compiuti atti di bullismo solo ed esclusivamente affinché siano “cyber”. Cioè gli strumenti digitali “chiamano”, in qualche modo, certi contenuti. E quelli di bullismo sono, né più né meno di altri, contenuti che vengono scambiati. Dimenticando le sofferenze delle vittime, sovrapponendo realtà e finzione.”
Nasci, cresci e posta. I social network sono pieni di bambini: chi li protegge? con Simone Cosimi

“Sui social network esistono degli spazi non presidiati da adulti, sui quali i bambini sono liberi di muoversi in completa libertà e i gestori di piattaforme possono ottenere dati e informazioni su di loro senza passare per le leggi a tutela dei minori. E questo accade perché i bambini sono un target molto facile da colpire in termini di marketing.
Per crescere in un contesto del genere è necessario che i bambini imparino a parlare prima che a utilizzare le emoji, che provino a esprimere i propri sentimenti di fronte a un altro essere umano senza utilizzare uno smartphone, che riescano a distinguere un palcoscenico dalla vita reale, e per tutto questo, che piaccia o no, serve la testimonianza vera, e per questo anche imperfetta, di un adulto”.
- Leopoldo Grosso, Francesca Rascazzo (a cura di), (2014), Atlante delle Dipendenze, Edizioni Gruppo Abele. All’interno del libro mi sono occupato del capitolo sulle Dipendenze da Internet (qui il post in cui parlo del libro)
